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La storia non si ferma. È la nostra percezione che non smette di premere sul pedale del freno. Ossessionati dalle idee contraddittorie ma reciprocamente complementari di natura e progresso lineare, non siamo in grado di calcolare il movimento hip-hopeggiante della storia, il che c'impedisce di salire sul treno giusto al momento desiderato. Alcuni credono che il treno che sta passando sia quello di Trump, della Brexit o di Marine Le Pen. Ma questi non sono che i riflessi dei vecchi treni chiamati patria, stato-nazione, grammatica nazionale, sanità nazionale, paradiso nazionale, mascolinità nazionale, purezza della razza nazionale, stupro nazionale o campo di concentramento nazionale. Nel frattempo il didietro della storia fugge lontano mentre noi restiamo fermi.
Attraversiamo un momento di crisi epistemologica. Viviamo un mutamento di paradigma delle tecnologie dell'iscrizione, una mutazione delle forme collettive di produzione e d'immagazzinamento delle conoscenze e della verità. (it) |