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Giudicato secondo che manifestavansi le sue proprie intenzioni e le sue proprie azioni, Carlo I forse non aveva che poca ragione di lagnarsi. Ma quando la storia pronunzia il proprio giudizio imparziale sul di lui supplizio, ella ricorda che, secondo le leggi inglesi, il più umile dei cittadini avea diritto ad essere giudicato dai suoi pari, e che il re fu tradotto invece da un Parlamento decimato, il quale era preoccupato contro di lui, dinanzi ad una commissione composta dei suoi più fieri ed implacabili nemici, e creata a ritroso delle manifestazioni del popolo. I suoi giudici non furono che un tribunale militare, la sentenza, che si volle far riguardare come un solenne atto di giustizia sul più colpevole dei malfattori, tradotto dinanzi ad una gran nazione e giudicato dai di lei rappresentanti, non fu in verità che un atto di tirannide. (it) |