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Finora, l'Iraq liberato è l'unico paese arabo ad aver cambiato governo tre volte mediante elezioni, e anche l'unico in cui tutti i partiti politici operano liberamente. Gli iracheni non hanno realizzato ciò che speravano; hanno realizzato ciò che potevano. L'invasione non era questione di installazione di basi degli Stati Uniti o di furto di petrolio dell'Iraq o dell'utilizzo l'Iraq per un'invasione dell'Iran, come asserivano gli apologeti di Saddam Hussein. Non si trattava neanche di imporre con la forza la democrazia. Si trattava di due cose: fermare una bomba ad orologeria pronta ad esplodere nel cuore della regione e rimuovere l'ostacolo alla democratizzazione costituito dal regime di Saddam. Più d'un milione di americani hanno combattuto e lavorato in Iraq. Condividono parte del credito per il fatto che gli iracheni di oggi possono vivere le loro vite senza paura. Possono essere orgogliosi per il fatto che, ancora una volta, la potenza americana fu impiegata per liberare una nazione dalla tirannia. (it) |