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In un certo momento della nostra età noi non sappiamo o vogliamo leggere altro libro che il nostro, altro libro che quello della nostra memoria, della nostra esperienza, della nostra vita, del nostro destino. In esso ritroviamo la nostra similitudine e il nostro linguaggio, intraducibile nel linguaggio di un'altra vita, e che noi crediamo di sapere interpretare, perché talvolta dal profondo della memoria sale il canto della Sirena. Ma è forse proprio il nostro linguaggio quello che per noi è il più incomprensibile, quello che ci sforziamo continuamente di capire e che ha il fascino di ciò che è insieme intimo e incomprensibile. (it) |