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Non si ripensa, scrive il Bonghi, ad Alfonso La Marmora senza rimorso.» Vero purtroppo e, salvo alcuni amici di lui, tutti, chi più e chi meno, in alto ed in basso, un po' di questo rimorso ce lo siamo meritati. Perduta la battaglia di Custoza il disinganno fu così amaro e crudele, che quasi nessuno seppe stare in cervello. Arrecarlo a sola ingiuria di fortuna non pareva che bastasse, convenire che la colpa era di molti, di tutti forse, come il Villari osò dire, sapeva di umiliazione quasi peggiore della sconfitta. Ci buttammo dunque volentieri al rimedio della gente fiacca; cavarsi la croce di dosso e caricarne le spalle ad uno, che la porti per tutti, e quest'uno fu Alfonso La Marmora. (it) |