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I robot non funzionavano mai. Quando comandavamo R2–D2 a distanza, lui si girava su se stesso e andava sempre a sbattere contro le pareti. Quando c'era dentro Kenny Baker, il nano, era così pesante che non riusciva neanche a muoversi, faceva un passo e crollava a terra sfinito. Non sono mai riuscito a fargli attraversare una stanza: tagliavamo su di lui poi facevamo un primo piano e poi tornavamo su una inquadratura larga in cui lui era arrivato dove doveva essere. Pura magia cinematografica. (it) |