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Non è cosa né cibo che più sia conforme al nutrimento dell'uomo quanto è la carne umana, se non fosse la abbominazione che la natura ha a quella», osservava serenamente alla fine del '400 il medico-astrologo Girolamo Manfredi nel libro del Perché volgarizzato. E invero la vecchia società coltivava nei sogni della notte e nelle fantasie diurne una inquietante predisposizione a pratiche alimentari molto disinvolte, affascinata da rituali trasgressivi, rimossi ma non cancellati dal «processo di civilizzazione». Fin da allora il disagio della civiltà incominciava a farsi sentire, col suo insopportabile carico. (it) |