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Il Tacchinardi ebbe voce potentissima, e sapea unire le note più acute al falsetto, con singolare artifizio: fu stupendo attore. Il giuoco della fisonomia era in lui sì mirabile che, a Madrid, il pubblico volle, durante l'ultimo atto dell'Otello del Rossini, non rimanesse al buio il palcoscenico, ansioso di scorgere tutte le sublimi espressioni, a cui l'artista atteggiava il volto. Non si tingeva nellOtello; dicea, ne' suoi studii, aver appurato che Otello non è un moro: che deve esser soltanto abbronzato. Teoria, che non gl'invidieremo! (it) |