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Sotto rigida sferza, or nell'algente | rigor del verno or nell'arsure estive, | su le carte latine e su l'argive | s'affanna un uom per coltivar la mente. || E dal sol che tramonta al sol nascente, | or filosofa e legge, or detta e scrive; | abbandona talor le patrie rive | per veder nove cose e nova gente || Ma, fatto saggio, ove di coglier spera | il frutto alfin de' suoi sudati affanni, | vede del giorno suo subita sera. || O natura infedel, come m'inganni! | PiĆ¹ dell'ingegno uman vola leggiera | la ruota irrevocabile degli anni. (it) |