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Sékou Touré vantava, tra i dirigenti africani, una formazione politica tra le più solide. In qualità di ex membro del sindacata comunista francese, conosceva abbastanza bene il marxismo che aveva approfondito anche nel corso dei suoi viaggi in Polonia, Jugoslavia e Cecoslovacchia. Grazie all'uso della terminologia marxista, Sékou riuscì a ottenere l'incondizionato appoggio della sinistra nei paesi occidentali. Ma Sékou non aveva accettato il marxismo, aveva bensì concepito una sua personale via: la comunocrazia, che veniva definita come «la pratica della democrazia formale che regge e governa la vita del villaggio». In realtà, l'unica cosa che apprezzava nel comunismo era il primato del partito nel pensiero leninista. (it) |