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Per dargli allora qualche goccia del mio sangue mi legavo le dita e vi conficcavo degli aghi; durante la quaresima facevo la disciplina quasi tutti i giorni, per onorare i colpi da Lui ricevuti durante a flagellazione. Ma, pur prolungando il più possibile la disciplina, non avevo mai abbastanza sangue da offrire al mio Maestro, in riparazione di tutto quello che Egli aveva versato per amor mio. E siccome mi perquotevo sulle spalle, ci voleva molto tempo perché il mio corpo sanguinasse. Durante le tre giornate di carnevale, mi sarei fatta a pezzi per riparare le offese che i peccatori arrecavano alla sua divina Maestà. (it) |