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Occorre avere ora il coraggio di dire che il conte giunge persino a intenerire, a fare pena. In fondo non è il mostro dalla forza sovrumana e incontrastabile, uno di quelli che si presentano sugli schermi della stupidità di oggi. Dracula è pur sempre un uomo, lo è stato mentre era in vita, nel senso storico del termine; era un eroe, uno che ha salvato il proprio popolo dai Turchi e a quel tempo dire turco richiamava alla mente il male e la violenza estrema. Un personaggio morto eppur pieno di bisogni: di giorno deve ritornare dentro una bara nascosto nella terra del cimitero in cui è stato sepolto, tanto da doversela portare sempre con sé. È terrorizzato dal bene o dai segnali del bene; i crocifissi d'argento, le particole consacrate che il professor Van Helsing usa come proprie armi di difesa. È un mostro che ha paura e che può essere vinto, tant'è che questa è la conclusione della storia. (it) |