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La Repubblica prima e il Giornale poi hanno aperto sulle pagine sportive un inizio di discussione sugli Europei. È difficile pretendere dall'Uefa una fermezza che non hanno organismi più rappresentativi. Ma è impossibile far finta di nulla. Per i massacratori, avere la Jugoslavia in campo in Svezia non è un traguardo sportivo, è anche un segnale di accettazione politica. Come non è un fatto sportivo che il ct Osim e la sua famiglia siano minacciati di morte, che i giocatori croati e sloveni che si rifiutano di giocare in una nazionale che non rappresenta più quasi nessuno, e tanto meno una nazione, siano ugualmente minacciati. Contro la Jugoslavia dovrebbero rifiutarsi di giocare le squadra del suo girone. Ma non succederà. Però potrebbero giocare col lutto al braccio, come Pannella. O ritardare l'inizio della partita. O pretendere un minuto di silenzio. Non ci sono molti giorni per preparare qualcosa ma qualcosa va fatto . (it) |