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In Oltre il Guado la ricerca di paure vere è spinta all’estremo descrivendo quell’inquietudine che si insidia nelle attese di ciò che di orribile potrebbe avvenire da un momento all’altro, o che tu ti immagini possa avvenire o nascondersi nelle penombre, dietro le porte, nei corridoi o per le strade abbandonate di un luogo che diventa metafora di solitudine e di abbandono, di freddo e di marcio e di tutto ciò che della morte del corpo e della coscienza a me fa più paura… Film che è la partenza di un percorso di minimalismo narrativo che nell’ultimo Oltre il guado ha trovato ancor più spazio nel tentativo di descrivere paure vere, pure, primordiali. Un percorso che vorrebbe portare a quello che ironicamente definisco come il “neorealismo delle paure”. (it) |