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L'arte di governo non soffoca i dissidi né supera le contraddizioni, ma le copre e le compone in un equilibrio sempre provvisorio, lasciandole sussistere nella loro sostanza e giocandole, semmai, le une contro le altre. Il reggitore dell'impero è, per definizione, anch'egli un Proteo, che cambia maschera e politica con duttile mobilità e non vuole perciò trasformare i Protei suoi sudditi in cittadini tutti d'un pezzo, bensì lascia che essi passino dall'amore alla rivolta e viceversa, dalla depressione all'euforia, in un gioco senza fine e senza progresso, che non vuole imporre una rigida unità ai vari popoli, bensì lasciarli sussistere e convivere nella loro eterogeneità. (it) |