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Il più bel film di terrore che ho visto è sicuramente Rosemary's Baby. Mi emoziona ancora quando lo vedo, con quel terrore riflesso nell'espressione di Mia Farrow. E la ragione è molto semplice: tu non vedi niente di quanto sta accadendo. E lo stesso accade nei film di Hitchcock. In Rosemary's Baby gli occhi, le mani, il corpo di Mia Farrow parlano. Ho sempre pensato che è proprio ciò che non vedi e che ti viene suggerito quello che ti intriga e ti terrorizza di più, perché lascia spazio all'immaginazione dello spettatore ed è più forte di quello che può offrirti lo schermo. Lo appresi da Boris Karloff col quale ho girato tre film e che è stato mio vicino di casa a Londra. Ricordo quando dicevano che di mattina andasse a raccogliere i cadaveri dai contenitori dell'immondizia, ma era un uomo meraviglioso. Difficile paragonare gli splendidi film in bianco e nero degli anni Trenta con quelli a colori degli anni Quaranta della Hammer. Tuttavia posso dire che il film più terrificante interpretato in quegli anni fu La casa del terrore, che feci con Susan Strasberg. Poi l'horror è diventato un genere che si è riempito di sangue, sangue, sangue. Non capivano che mostrando tutto al pubblico, un giorno avrebbe reagito dicendo, basta, basta. Credo che il livello di questi film si sia abbassato molto e con risultati spesso disgustosi. (it) |