Mention949419

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so:text In una simbiotica narrazione, i due artisti interpretano, ciascuno con il proprio linguaggio, un’intimità che sopravvive al caos del reale: è la forza della dimensione privata e silenziosa che vince sul rumore di ciò che è straniero. Quadri statici di un universo fuori dal tempo ricordano nella grana certe nature morte del primo Giacomelli e del pittore Giorgio Morandi. Natura morta, dal tedesco Stilleben, intesa però nell'interpretazione che ne danno i fiamminghi: all'aggettivo "morta" sostituiscono il termine leben, il suo esatto contrario, "vita". Istantanee di vita, still-life che si lasciano guardare per la loro semplicità; luoghi appartati su cui si è posato l'occhio attento di chi sa cercare – e non teme – il segreto che si nasconde nel silenzio di una stanza. Dall’insignificante domestico, da una porzione di cielo appena intravisto, da un angolo che pare accennato, si può trarre nei lavori di Lillo Gullo e Flora Graiff quello che la tradizione buddista giapponese definisce lo Ichinen Sanzen: l’istante che racchiude tutti i fenomeni dell’esistenza umana e i tremila mondi che la compongono. "On the road in the room", non la strada, ma la stanza è l’unica protagonista, palpitante riflesso del mondo opaco che al suo interno omette e ingloba. (it)
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so:description Citazioni di Luca Beatrice (it)
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