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Tutto è nato anni fa a un congresso sulla metafisica organizzato dall'Università Cattolica a Noto. Vennero diversi professori di filosofia teoretica. Ricordo trecento ragazzi costretti ad ascoltarli per ore. Nessuno badava a cosa dicevano. A me toccavano le conclusioni. Non sapevo cosa fare. Decisi così di mimare un dialogo con Benigni che mi consigliava di cantare Vuoto a perdere di Noemi. I ragazzi di colpo si sono fatti attenti e ho potuto parlare loro del rapporto fra essere e nulla, dell'essenza e della verità delle cose, della morte che non è annientamento, grazie a Noemi, Mangoni e Vecchioni. (it) |