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L'uomo non può più fare un'azione che sùbito salta fuori la sua coscienza. Egli deve abbandonare tutte le azioni che potevano provenire dal suo carattere, se non vuol mettere in pericolo il suo bene più grande, poiché gli occhi di Dio non lo lasciano per niente. Quindi l'egoista naturale vive secondo i comandamenti della religione , poiché crede all'immortalità dell'anima e pensa alla vita eterna. Ma è egli felice? Per niente! Egli si risente di Dio: “Perché non posso diventare santo, senza avere i miei impulsi vincolati? Perché non posso essere felice qui e là? Perché devo pagare così cara la mia vita santa, al di là della tomba?” Egli comprende certamente il suo piccolo dolore, egli ottiene a caro prezzo il suo bene maggiore, ma con cuore pieno di rancore e di tremore. Egli è infelice su questa terra, per essere felice dopo la morte. (it) |