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I lettori e i non lettori hanno sempre vissuto fianco a fianco, e i non lettori sono sempre stati la maggioranza. A variare non sono le proporzioni di questi due gruppi di umanità, ma il modo in cui società diverse giudicano il libro e l'arte di leggere. La nostra società accetta il libro come un dato di fatto, ma la lettura – un tempo ritenuta utile e importante, ma anche potenzialmente pericolosa e sovversiva – oggi è accettata con condiscendenza come un passatempo, un diversivo lento che manca di utilità e che non contribuisce al bene collettivo. Nella nostra società la lettura non è altro che un'attività ancillare. (it) |