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È una crudeltà, una barbarie uccidere, accoppare, sgozzare animali che non fanno niente di male; essi sono sensibili al male e al dolore come noi, malgrado ciò che dicono vanamente, falsamente e ridicolmente i nostri nuovi cartesiani che guardano a loro come pure macchine senz'anima e senza alcun sentimento e che per questa ragione – e su un vano ragionamento che fanno sulla natura del pensiero di cui pretendono l'incapacità a produrlo da parte della materia – li dicono interamente privi di ogni conoscenza e di ogni sentimento di piacere e di dolore. Ridicola opinione, massimamente perniciosa, detestabile dottrina che tende manifestamente a soffocare nel cuore degli uomini tutti i sentimenti di bontà, di dolcezza e di umanità che potrebbero avere per questi poveri animali. (it) |