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Il problema è che in Italia si chiamano – e premiano – sempre le stesse persone, non viene lasciato molto spazio al nuovo, al non convenzionale. Io non mi posso lamentare, non ho mai smesso di lavorare da quando ho interpretato Fiore, ma c’è ancora tanto da fare. Serve più meritocrazia, riconoscenza ed equità anche a livello di retribuzione con i colleghi maschi. Intanto tra giovani attrici facciamo squadra: con Selene Caramazza, Carlotta Antonelli, le gemelle Fontana e Blu Yoshimi ci sentiamo spesso, ci videochiamiamo anche in questi giorni e ci sosteniamo a vicenda. Fare rete è tutto. (it) |