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Si stima che fra il 1970 e il 1978 mezzo milione di persone, quasi tutte di estrazione sociale media o alta, furono "intervistate" almeno una volta dalla SAVAK. Queste "interviste" talvolta assumevano la forma di irruzioni nelle abitazioni private nel cuore della notte. In molti casi,invece, gli "intervistati" erano cortesemente invitati a presentarsi in un dato momento ad una delle "case sicure". L'"intervista" poteva durare un'ora o diversi giorni. In alcuni casi poteva degenerare in un più lungo dramma di carcerazione o di tortura. Lo Scià non ammise mai l'esistenza di prigionieri politici in Iran. Preferiva, invece, parlare di "traditori" e "terroristi". È perfettamente possibile che si fosse convinto che chiunque metteva in discussione il suo giudizio su qualsiasi questione fondamentale fosse motivato da qualcosa di diverso dal legittimo dissenso. Lo Scià considerava la politica nel senso normale del termine un "veleno mortale" per l'Iran. Credeva che i politici fossero motivati dall'avidità, dall'amore del potere e da una brama di popolarità. (it) |