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Ho sempre pensato che il Corano fosse il libro di mio padre, un libro di precetti, un libro pericoloso. Anche per questa ragione, quando abitavo in Iran non l'ho mai letto. Poi, una volta giunto in Italia, ho iniziato a sentirmi dire "Kader, hai mai letto il tuo libro?" e io sempre, a mia volta, domandavo: "quale libro?". La risposta era ogni volta la stessa: "ma tuo libro, il Corano, leggilo!" Così ho deciso di leggerlo, e poi ancora e poi ancora. Non per me stesso, forse, ma per gli olandesi e per gli europei che mi chiedevano di condurli per mano nei giardini del Corano. (it) |