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Sono un'ammiratrice di Joe Dante. Ma, per una volta, diamo a Cesare quel che è di Cesare. E cioè diamo a Martyn Burke, lo sceneggiatore di La seconda guerra civile americana , il merito di avere scritto uno dei copioni più intelligenti, densi, puntuali, divertenti di questi anni. E di aver quindi contribuito in maniera determinante a costruire un film che - nonostante una certa povertà di produzione e una regia un po' incolore, da attribuire probabimente all'origine televisiva - riesce a conciliare le ragioni dell'intrattenimento con quelle del rispetto per il pubblico. Diamo anche a Joe Dante il merito di aver fatto il salto verso un cinema da adulti senza tradire il suo istinto popolare per un divertimento semplice e diretto. Anche se parlare di "divertimento" e di "adulti" può sembrare contraddittorio con quello che si vede sullo schermo: una schiera di umani che si comportano in maniera scriteriata - ma tragicamente verosimile. (it) |