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Concediamo che il vecchio Pirrone, come comunemente si dice, non voglia chiudersi le dita nella porta. Nemmeno si spiega che, solo per cautela, faccia a meno dei godimenti estetici. Il "che so io" di Montaigne è perfettamente compatibile con il buon gusto letterario, in cui diverrebbe il "non so che" di. Va bene sospendere il giudizio. Ma, allora, possiamo ammettere quella "sospensione volontaria dell'incredulità", formula con la quale Coleridge ha definito per sempre la funzione della poesia. (it) |